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I mutui a tasso fisso saranno i più scelti nel 2024

Finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel

Dopo un lungo periodo di ininterrotti aumenti dei tassi di interesse, gli ultimi aggiornamenti segnano una battuta di arresto nell’aumento del costo dei mutui casa. E l’annuncio da parte di Christine Lagarde di un taglio dei tassi Bce a partire dall’estate lascia ben sperare che presto si troverà un nuovo equilibrio su livelli più sostenibili, anche e soprattutto per chi ha in essere mutui e prestiti. 

Come sarà il 2024 per il mercato italiano dei mutui?

Il rally dei tassi iniziato poco più di un anno fa ha prodotto un effetto valanga sui mutui, con conseguenze non proprio positive, sia in termini di costo dei mutui per i consumatori, sia in termini di contrazione dei volumi per l’intero mercato del credito. Fortunatamente questa dinamica si è attenuata nelle ultime settimane infatti stiamo assistendo a una significativa diminuzione dei tassi dovuta a una curva ribassista degli indici IRS di medio/lungo periodo.

Ovviamente questo scenario ci fa ben sperare per una “tenuta” del mercato per il 2024. Anzi, in effetti l’anno è iniziato con una forte ripresa delle domande di mutuo dopo la contrazione del 2023. Anche il mercato sta dando segnali confortanti, in quanto i future sui tassi vedono proiezioni al ribasso già a partire dalla prossima primavera.

A proposito di tassi, il fisso ad oggi si colloca tra il 3 e il 4%, un valore che – per come ci eravamo abituati negli ultimi mesi – potremmo anche definire buono. Il tasso del variabile supera oggi abbondantemente il 4%, visto che l’Euribor permane ancora su livelli alti. Pertanto oggi, il gap tra le due tipologie di tasso è ancora marcatamente alto, motivo per cui il mercato – così come l’offerta bancaria – è decisamente sbilanciata su mutui a tasso fisso e abbiamo motivo di pensare che questa disparità proseguirà almeno per tutto il 2024. In questo contesto continueremo altresì ad assistere a richieste di surroga per migrare da mutui a tasso variabile verso finanziamenti a tasso fisso. E’ importante ricordare che la concorrenza tra le banche gioca a favore dei consumatori, se sappiamo come approfittarne.

Sulla scorta dei dati consuntivati riguardanti l’anno 2023, l’81,3% delle richieste degli utenti ha riguardato l’acquisto della prima casa, valore leggermente in diminuzione rispetto al 2022. Analizzando le richieste per area geografica, scopriamo che quasi una su quattro arriva dalla Lombardia (23,4%), seguita dal Veneto (10,5%) e, al terzo posto, dal Lazio (10,3%). A livello di province, testa a testa tra Milano (8,5%) e Roma (8,4%) che distaccano di parecchio la terza città per numero di richieste che è Torino (2,9%). Inoltre, non tutti sanno che…l’Italia rimane ancora un paese fortemente attrattivo per gli investitori stranieri, dato che ben il 5% delle richieste riferisce a clienti non residenti italiani, alla ricerca di una casa vacanze o di un nuovo Paese in cui trasferirsi per vivere.